Patologie

Recidive di alluce valgo e esiti dolorosi di interventi chirurgici

Recidiva dell'alluce valgo, alluce varo, metatarsalgia, rigidità articolari come esiti di intervento di correzione dell'alluce valgo.

È purtroppo molo frequente vedere dei cattivi risultati di correzioni chirurgiche sull'avampiede e spesso questi sono più invalidanti rispetto al quadro iniziale.
Molto spesso il paziente, scoraggiato dal risultato e provato dalla cattiva esperienza, da decorsi frequentemente lunghi e dolorosi, impossibilitato inoltre ad assentarsi nuovamente dai propri impegni lavorativi e famigliari, accetta un cattivo risultato senza rendersi conto che questo, nel tempo, è destinato a diventare un problema sempre maggiore che non coinvolgerà solo il piede operato. 
Gli esiti negativi più frequenti sono caratterizzati da: 

  • recidive della deformità in valgo dell'alluce
  • 1° metatarsale elevato e insufficiente con dolore da trasferimento del carico sui metatarsali centrali e quindi metatarsalgia invalidanti
  • alluce ipo-mobile o rigido
  • alluce doloroso
  • alluce varo
  • disordine e deformazione delle piccole dita.

Ho sempre sostenuto che la chirurgia dell'alluce valgo è sempre stata sottovalutata e troppo spesso affrontata con leggerezza senza rendersi conto della delicatezza di questa articolazione e l'importanza che ha nella vita attiva di un individuo. Sono anche molto critico con il diffondersi della moda delle facili chirurgie per questa patologia, intendendo la cosiddetta mini invasiva o percutanea che ne hanno reso l'approccio ancora più spavaldo e improvvisato aumentando enormemente il numero dei risultati cattivi o nulli.
Occupandomi da molti anni di chirurgia del piede ho avuto occasione di trattare pazienti con insuccessi chirurgici di correzione di alluce valgo, spesso in molte di queste situazioni è possibile migliorare e spesso risolvere il problema del paziente con una nuova correzione chirurgica, l'intervento è sempre condizionato da quanto fatto precedentemente e il risultato di conseguenza.
È assolutamente necessario capire che ci si trova di fronte ad un paziente più delicato, bisogna valutare con molta più attenzione il caso clinico, informare adeguatamente il paziente di quali sono i problemi da affrontare e quali i risultati che possono essere raggiunti senza promettere miracoli ma facendo tutto il possibile e il meglio che la propria esperienza può dare. 
 


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