Il dolore plantare a livello delle teste metatarsali (meta tarsalgia) è dovuto ad una cattiva distribuzione del carico per una alterazione della formula metatarsale.
Questo sintomo è spesso presente sia nelle patologie dell'avampiede che in quelle del piede, a volte è localizzato ad un solo raggio, ma più spesso a più teste metatarsali.
La scelta dell'intervento deve tenere conto delle patologie che causano il sintomo, ed intervenire, come prima cosa, su queste. Un tipico esempio è il sovraccarico del 2° metatarsale in presenza di alluce valgo, in cui una correzione adeguata , con riequilibrio dell'avampiede, porta alla scomparsa del sintomo.
Quando si deve intervenire direttamente sul sovraccarico del metatarsale (2°, 3°,4°,5°) si eseguono generalmente delle osteotomie, o prossimali, asportando un piccolo cuneo a base dorsale che permette un sollevamento del metatarsale (nessuna sintesi interna, utilizzo di uno stivaletto per 4 settimane con carico parziale), o distale, con una osteotomia che arretra e solleva dal terreno la testa del metatarsale con tecnica di Weil o simili (sintesi interna, vite e scarpa con scarico avampiede per 4 settimane).
Il peso di questo intervento per il paziente è direttamente proporzionale al numero di raggi interessati, non è comunque doloroso e non richiede, generalmente più di un giorno di degenza.
Caso a parte sono le meta tarsalgie del primo raggio, causate a volte da sesamoiditi (utili revisioni chirurgiche dei sesamoidi) o da presenza di piede cavo, che richiede una correzione del piede.
In presenza di artropatie (artrite reumatoide, Charcot o altre artropatie), in cui il cedimento dell'arcata metatarsale è associato a degenerazione articolare, può essere indicato un intervento di riallineamento (resezione) delle teste metatarsali. Questo intervento, pur demolitivo, da dei risultati molto soddisfacenti.